E' un po' come se per curare una dermatite ci iniettassero in molti punti del cortisone, con una siringa non sterilizzata, senza indagare sulle cause del sintomo o optare per delle pomate meno invasive. Noi preferiamo lavorare a sostegno della pianta, mettendola a proprio agio, fornendole alleati (funghi micorrizici, batteri, antagonisti ai suoi nemici come le vespe e calabroni che abbiamo trovato insediate nelle sue cavità). E soprattutto, in questo caso, ridurre l'area impermeabilizzata e compressa dalla strada come ha suggerito Paolo Vergine durante l'ultimo sopralluogo. Immaginiamo che i tecnici preposti abbiano valutato attentamente pro e contro dell'endoterapia. Di certo la percezione di quest'albero plurisecolare sta cambiando. Nel 2015 nessuno si capacitava che potesse schiantarsi. C'era da così tanti anni, da così tante generazioni che lo si dava per scontato, più ancora della chiesetta di Sant'Antonio lì accanto. Nel 2015 non c'erano risorse comunali per aiutare la vecchia quercia ma la comunità locale è riuscita a raccogliere migliaia di euro per restaurare la chiesetta. Poi i fondi sono arrivati e così gli interventi che hanno cambiato la percezione dell'albero che è stato sostenuto, recintato e isolato, messo quasi in un reparto di isolamento. Purtroppo non si è ancora pensato di levare l'asfalto della strada che la sfiora o di custodire negli anni l'apparato radicale da scavi per i sottoservizi. Ancora la comunità non ha accettato la senescenza di questo esemplare unico. Non ha accettato che un domani Fossalta non avrà più quella meraviglia e che la cosa più sensata che doveva essere fatta da decenni era, con antica saggezza, iniziare a piantare e tutelare le sue figlie per coltivare gli alberi secolari di domani. Fortunatamente conosco alcune persone che da anni curano piccole figlie della Signora in attesa del suo ultimo giorno. Forse avverrà durante un temporale o con un colpo secco di vento come per la Rovra del Po ad Ariano Polesine, uno shock ancora da superare per chi la credeva immortale (anche se in quel caso le responsabilità umane del degrado sono certe leggi l'articolo). Si può e si deve iniziare ora ad accettare questa nuova fase e questa nuova responsabilità: la comunità di Fossalta si prenda cura delle querce secolari di domani! Non basta custodirne una, perchè molti sono gli incerti, decine di alberi devono essere curati, e per farlo non basta un sindaco lungimirante ma ci vuole la passione convinta di un'intera comunità che sente, anche se non lo capisce a pieno, il ruolo che l'essenza di questo grande albero rappresenta nella loro vita. La Chiesetta e la Quercia sono un tutt'uno, sintetizzano la storia e l'impegno di generazioni di Villanoviani, che possa rinnovarsi negli anni a venire questa alleanza, sempre più consapevole, tra comunità umana e i suoi alberi. Se in qualche modo noi Giardinieri BioEtici possiamo essere di aiuto, di consulenza o altro siamo a completa disposizione dei residenti nella frazione di Villanova Sant'Antonio e dell'amministrazione cittadina.
F.P.
Nessun commento:
Posta un commento