giovedì 2 agosto 2018

Potare sul verde: a quali condizioni?

L'estate è spesso il periodo in cui si interviene a ridurre le siepi di confine. La pratica è di vecchia data e porta, se correttamente eseguita, ad una ricrescita omogenea e fresca da settembre. Purtroppo spesso si eccede, andando a spogliare troppo le siepi ed esponendo foglie e rami abituati alla penombra al fiero sole estivo che causa scottature alle foglie ma può arrivare a danneggiare anche i rami stessi se èun periodo siccitoso.

Dunque è importante anche durante le sagomature estive non eccedere con l'asporto del fogliame, indicativamente attorno al 10-20% e non di più per ripristinare le linee usuali e rimandando una eventuale riduzione agli interventi di fine inverno, che la pianta recupererà meglio a primavera. Se ben fatta questa sagomatura aiuterà anci le piante a non disperdere troppe energie e soprattutto acqua per mantenere tutte le foglie. Ogni foglia infatti è un punto di traspirazione che costa emissioni di vapore per evitare le scottature.

Molte piante da fiore richiedono come pratica colturale la sbocciolatura (es. nelle rose) per garantire la rifiorenza o ridurre le energie destinate ai semi che spesso sono un prodotto non desiderato per noi ma ad alto dispendio energetico per le nostre piante. Piccoli tagli per orientare la crescita sono opportuni con la tecnica del taglio di ritorno, ovvero raccorciare un ramo appena dopo un ramo secondario che sia già orientato nella direzione desiderata, in modo che intercetti la linfa della cima accorciata aumentando il suo sviluppo e aiutando a cicatrizzare prima il taglio. Sugli alberi da frutto serve a dirigere l'energia della pianta sullo sviluppo dei frutti dopo la legagione.

Un giardiniere esperto è in grado di intervenire con successo con turni di potatura sul verde anche sulle alberature. Data la riduzione delle invernate e la loro imprevedibilità può essere utile iniziare a ripensare la nostra pratica di intervento spostando alcuni interventi nel cuore dell'estate, quando per il caldo le piante rallentano le loro funzioni vitali. Inoltre potando sulle piante verde è facile individuare rami secchi, deboli e prevenire più efficacemente rotture e sfregamenti perchè si può vedere la chioma nel suo pieno sviluppo.Spesso sisottovaluta l'importanza di eliminare tempestivamente i rami secchi. E' un'operazione che ha una grande valenza estetica, rende più permeabile la chioma alla luce e all'aria e stimola la pianta a rinfoltirsi. Infatti i rami in crescita toccando altri rami, anche secchi, cercano di orientarsi in altre direzioni per evitare lo sfregamento e la competizione con altri parti della pianta.

Inoltre ci sono piante che hanno fioriture autunnali come i cedri su cui può essere sensato un intervento anticipato. Stiamo sempre parlando di interventi a regola d'arte, diradamenti della chioma o marginali riduzioni per evitare gli stessi problemi di scottature spiegati sulle piante allevate a siepe. Non eccedere dunque a rimuovere il 10% della chioma.

Un ulteriore vantaggio, come nel periodo di freddo intenso, sempre più raro in molte zone d'Italia, è che i funghi potenzialmente dannosi sono anche loro ostacolati dalle alte temperature e dalla ridotta umidità, sono meno aggressivi o addirittura incapaci di riprodursi. Quindi la pianta ha tempo per aciugare il legno ferito e attivare a tutte le difese predisposte per fornteggiare rotture o perdita di rami. Il rispetto del colletto del ramo è ovviamente indispensabile, ma se vi affidate ad un professionista certificato Giardiniere BioEtico tutto questo è già garantito (vedi la mappa interattiva per trovare quello più vicino).

Articolo del prof. Francisco Merli Panteghini
Hai domande? scrivi a info@giardiniere.bio

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